Tre uomini in una barca, per non parlare dei cani. Three Men in a Boat (To Say Nothing of the Dog) , 1889.
"Ho dimenticato il resto degli ingredienti nella nostra
miscela; So solo che nulla è stato trascurato. Ricordo anche come alla fine di
questa procedura Montmorency, che mostrava il massimo interesse per tutto ciò
che stava accadendo, se ne andò da qualche parte con uno sguardo serio e
pensieroso, e pochi minuti dopo si trascinò tra i denti un topo d'acqua morto.
Apparentemente, voleva contribuire alla nostra festa, ma cosa fosse - una presa
in giro o un sincero desiderio di aiutare - non posso dire."
È iniziata la Fiction sui media.
Già all’inizio della vicenda della nave MAI DATO arenata nel
canale di Suez, i media hanno iniziato con buffe storie inventate, Il progress
di queste vicende lo conosciamo da tempo, nel Covid abbiamo persino notato fantasiose
interpretazioni fantastiche speculative; ora nella così detta memoria breve le
troviamo in questa vicenda. Tra le prime riprese ‘c’è stata quella della
riapertura del canale spostando il traffico sul vecchio canale. Incredibile ma
vero poiché questa fake news è stata comunicata da quelle che si ritengono
fonti attendibili di livello nazionale e internazionale. Il che fa dubitare fortemente
della loro attendibilità che scende ai livelli delle altra fake news. Le attuali che abbiamo visto, riguardano i
soliti temi e scherzi nel fascino del mistero.
Si parte con la notizia della chiamata in soccorso di Bertolaso
l’unico capace di risolvere la crisi, al volere di Santo Antonio del deserto, al
complotto per il traffico di bambini, all’accostamento con il naufragio dell’isola
del Giglio e domandarsi se per caso non ci fosse qualche bella moldava in plancia,
poi c’è la Stige (Styx) ( [ʃtyks] o [styks] ; greco antico Στύξ, del canale di Suez; tra poco
qualche organizzazione terroristica ne rivendicherà l’azione. Manca ancora il
parallelo con ecc. ecc. ecc. Il tema di queste fictions è ormai comune e ripetitivo,
tra memoria a lungo termine breve termine, auguriamoci che la comunicazione in
generale si accorga della noia ripetitiva e sviluppi una capacità non soggetta
ad interpretazioni adattive.