“Prorogato di un anno il blocco degli sfratti per le categorie disagiate, ma nessun provvedimento per affrontare il dramma delle morosità né per calmierare il mercato degli affitti”. Questo il giudizio della responsabile politiche abitative della CGIL Nazionale, Laura Mariani, sulle misure legate alla casa nel decreto legge milleproroghe che ha ottenuto il via libera alla Camera. La sindacalista accoglie con favore la proroga degli sfratti, “frutto anche della pressione esercitata dalla CGIL”, ma fa sapere come “gli aumenti medi dei canoni negli ultimi dieci anni, con una media del 150% e punte del 165% nei grandi centri urbani, hanno reso insostenibili le spese della casa per decine di migliaia di famiglie”.
Dagli ultimi aggiornamenti diffusi dal Ministero dell'Interno, riporta Mariani, nel 2009 sono stati emessi 61.484 sfratti, con un aumento del 17,6% rispetto al 2008, ed il valore più alto degli ultimi 13 anni. Di questi, 51.576 per morosità (l’84%) e per il 52,3% riguardavano i capoluoghi di provincia mentre per il 45,3% i grandi centri urbani.
Un'indagine condotta dalla CGIL e dal SUNIA mette in luce il fatto che le famiglie sottoposte a sfratto sono per la maggior parte italiane, ma aumentano quelle di migranti. In genere sono famiglie a basso reddito, ma cominciano a essere rilevanti anche quelle con redditi medi che nel corso del contratto hanno perso il posto di lavoro o hanno visto diminuire le proprie entrate, come la platea di lavoratori in Cassa integrazione. Aumentano i giovani, con età inferiore 35 anni (dal 4% al 20% del totale), lavoratori precari (dipendenti a tempo determinato, assunti con collaborazioni coordinate e continuative a progetto e prestatori d’opera occasionali) o che hanno perso nel corso dell’ultimo biennio il posto di lavoro. Così come aumentano le famiglie di migranti (dal 22% al 26% del totale delle famiglie), con nuclei composti in media da tre o più persone, aumentano i nuclei composti da anziani (dal 27% al 35% del totale) dei quali due terzi composti da una persona che vive sola.
Dagli ultimi aggiornamenti diffusi dal Ministero dell'Interno, riporta Mariani, nel 2009 sono stati emessi 61.484 sfratti, con un aumento del 17,6% rispetto al 2008, ed il valore più alto degli ultimi 13 anni. Di questi, 51.576 per morosità (l’84%) e per il 52,3% riguardavano i capoluoghi di provincia mentre per il 45,3% i grandi centri urbani.
Un'indagine condotta dalla CGIL e dal SUNIA mette in luce il fatto che le famiglie sottoposte a sfratto sono per la maggior parte italiane, ma aumentano quelle di migranti. In genere sono famiglie a basso reddito, ma cominciano a essere rilevanti anche quelle con redditi medi che nel corso del contratto hanno perso il posto di lavoro o hanno visto diminuire le proprie entrate, come la platea di lavoratori in Cassa integrazione. Aumentano i giovani, con età inferiore 35 anni (dal 4% al 20% del totale), lavoratori precari (dipendenti a tempo determinato, assunti con collaborazioni coordinate e continuative a progetto e prestatori d’opera occasionali) o che hanno perso nel corso dell’ultimo biennio il posto di lavoro. Così come aumentano le famiglie di migranti (dal 22% al 26% del totale delle famiglie), con nuclei composti in media da tre o più persone, aumentano i nuclei composti da anziani (dal 27% al 35% del totale) dei quali due terzi composti da una persona che vive sola.
Nazionalità | 74% 26% | italiani stranieri | La percentuale di immigrati con sfratto è più alta al nord. |
Sesso | 69% 31% | Uomini Donne | Le donne sono capofamiglia nel 45% dei casi nelle. famiglie italiane, nel 21% nelle straniere |
Età | 20% 19% 26% 35% | < 35 anni 35-50 anni 50-65 anni > 65 anni | Nei nuclei con capofamiglia donna 2/3 di queste si collocano in una fascia di età tra 35 e 50 anni, sono separate, con figli a carico. Il 10% ha oltre 65 anni, senza altre persone nel proprio nucleo. |
Attività lavorativa | 10% 11% 48% 31% | disoccupati lav. precari operai impiegati pensionati | Incidono mutate condizioni lavorative (perdita del posto di lavoro, cassa integrazione) o diminuzione del livello di reddito (decesso del coniuge, separazioni soprattutto per donne). |
Famiglie | 22% 26% 52% | 1 persona 2 persone > di 3 | Nelle famiglie di migranti i nuclei sono in media di 3/4 persone, in quelle italiane sono presenti soprattutto nuclei di anziani. |
Reddito | 28% 27% 37% 8% | < 10000 10.000-15.000 15.000-20.000 > 20.000 | La distribuzione per fasce di reddito delle famiglie con procedimento di sfratto conferma l’incompatibilità di questi con gli attuali livelli degli affitti richiesti dal mercato delle locazioni. |
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