Il punto.

Il bello d'internet è che ti svegli la mattina e puoi guardare i giornali, pensare con la tua testa senza che il tuo Re signore e parone ti dica quello che devi leggere o puoi leggere.
Il fatto indubbiamente più rilevante di oggi è la rielezione di Putin in Russia. Un fatto che corre sul ritmo del fuso orario del mondo e che riguarda milioni e milioni di persone.
Il primo sguardo sulla stampa internazionale è il muro che si è già erto, su questo fatto di partecipazione Democratica che è avvenuto.
Alcuni media non ne parlano nemmeno, altri in furbe redazioni si sono spartiti gli incarichi "tu sei filo di qua e tu invece sei filo di la", nella logica del dividi e impera tanto caro hai nostri avi di Roma e del facile guadagno opportunistico.
L'attenzione mediatica "della concorrenza" ci sposta subito nella paura " Con la rielezione di Putin, aspettiamo crescenti tensioni con l'Occidente, avvertono gli analisti. Mentre infuriano le lotte intestine per il corso domestico della Russia, gli analisti dicono che il presidente Vladimir Putin avrà interesse a intensificare il conflitto con l'Occidente."... Inutile fare esercizi di retorica su queste discutibili posizioni, ben venga l'opinione contraria ma però che sia di critica costruttiva il che dovrebbe dare spazio anche ad una consapevole autocritica e, auguriamoci che non si arrivi a dire che mangia i bambini!
Mentre si nota l'alta considerazione e rispetto che l'Asia ha nei sui confronti di Putin.
Possiamo domandarci se avremo un contrapposizione di sistemi o una compensazione attraverso delle correzioni (riforme)?
Facile la contrapposizione, poiché è ben evidente anche nella svolgimento dell'influenza nella campagna elettorale la diversità della struttura d'interessi, diversa nei modelli sociali a confronto e, con la Cina super protagonista in questa competizione del vivere insieme, in un consapevole Mondo non più centro di tutto l'universo, ma sua piccolissima infinitesima parte che necessita si di competizione, ma con un nuovo indirizzo. Questo dovrebbe far pensare che nonostante tutte le difficoltà, dovremmo essere pronti a lavorare insieme, pronti a discutere tutte le questioni e superarle.
Necessita superare i nazionalismi e che le forze politiche non siano motivate dal gruppo, o da alcuni interessi di clan o lobby. Dobbiamo ed è necessario che tutti comprendiamo che ci sono sfide enormi davanti a noi e dobbiamo superare queste sfide, dobbiamo completare i compiti individuali in una visione globale superando i facili nazionalismi e gli interessi locali, per una visione più ampia e continuare questo lavoro tutti insieme, L'Umanità ha bisogno di un salto decisivo in avanti, lo può fare, possiamo farlo, abbiamo raggiunto il livello ora dovremmo e possiamo fare questo salto.
La "nostra" Italia:
In attesa di vedere i giochi di potere ci troviamo davanti alla formazione di un nuovo Governo, che risulterà essere di unione o divisione. L'Italia si è divisa in due al Nord con Salvini e al sud con Grillo.Due leader che dovrebbero trovare un intesa o, se immaturi una divisione politica geografica, secondo gli interessi dei blocchi geopolitici globali che si contrapporranno, noi ci auguriamo una unione.
I due Leader:
Salvini: ha una esperienza politica limitata ma è cresciuto parecchio, bisognerà comprendere se l''esperienza politica lo ha reso più maturo o se è rimasto il ragazzo delle importanti famiglie del Nord. L'esperienza fatta in Comune con la Moratti dovrebbe avergli fatto comprendere molte cose, non sappiamo come ne sia uscito o se ne non ne sia uscito, vedremo.Grillo: Resta il dubbio se anche lui sia un prodotto della RAI o se abbia trovato concretamente un suo equilibrio, vedremo.
PD e Forza Italia: hanno in se ottime persone ma grandi interessi e strategie che riguardano il passato, vedremo come sapranno traghettarsi in questa nuova era.
La Chiesa: Impossibile non parlare della Chiesa, la religione Cattolica ha un suo grande peso in Italia, in Europa e, in una parte del mondo. La lezione che possiamo aver appreso è che le varie leadership che si sono affiancate nella storia, ne hanno fatto l'uso di convenienza o sono state usate. La religione è un bisogno di un credo nella speranza necessario a moltissimi, ma questo non deve essere usato a scopo politico di potere.
Certo è che la fragilità umana necessita di speranze oltre alla nostra limitata conoscenza. Necessita di guide morali ma in questo contesto, purtroppo, sono ormai da troppo tempo discutibili.
La strada intrapresa da questo Papa sembra di consapevolezza ma è lecito che ci domandiamo se questa consapevolezza si sarà staccata da quegli interessi di potere che l'hanno vista coinvolta si ad ora, fatti non parole.
Con l'elezioni di Trump, Xin e di Puttin appare sulla scena globale il futuro che ci aspetta.
Per noi che ci hanno fatto sentire piccoli uomini lontano dal potere cosa resta?
La consapevolezze, la conoscenza, la cultura, proiettando la nostra conoscenza storico locale verso una nuova era di partecipazione. Ormai è divenuto molto importante che le persone si uniscano negli sforzi, indipendentemente dal ceto o estrazione, sociale, a cui apparteniamo, evitando di che si facciano i soliti ricicli, spacciando ciò che era con quel che sarà. Questo è necessario perché affrontiamo sfide molto complicate e dobbiamo risolverle, non su base continuativa, ma abbiamo bisogno di un passo in avanti, e possiamo farlo, ci sono tutte le ragioni per pensarlo e mirare a tale risultato comune.
Partecipare cercando di comprendere cosa vogliamo, consapevolezza nelle scelte non di parte ma di necessita, bisogno sociale e personale, avere una visione d'insieme, questa è la sfida, con le sue improvvise variabili ma coscienti e autocritici.