Un saluto a Marco Pannella.
La morte di Marco Pannella che indubbiamente ha cavalcato la scena della politica Italiana, dovrebbe almeno farci riflettere sul potere mediatico/politico e, se veramente abbiamo rispetto per la persona, analizzare l’indifferente opportunistica partecipazione alle sue esequie mediatiche dei mass media che oltre averlo usato in vita lo hanno sfruttato anche in morte.
I più esaltati hanno definito Pannella l’unico fautore di alcune evoluzioni sociali avvenute in Italia , dal divorzio, all'uso dei droghe e al fumo delle sigarette o al pacifismo Gandhiano quando, invece lo hanno usato per far emergere e controllare attraverso i mass media le situazioni emarginate del Potere di Stato.
Alcune trasmissioni hanno posizionato, tanto da colpire indicare il
culto della persona, altre ne hanno sottolineato la personalità al fine di corteggiare e attribuirsi quella fascia di potenziale pubblico, in un momento di tristezza e dolore, facile preda da convogliare nel proprio gregge. Un gregge che con il prossimo referendum tra il SI e il NO per la Costituzione avrebbe avuto ancora il suo peso.
culto della persona, altre ne hanno sottolineato la personalità al fine di corteggiare e attribuirsi quella fascia di potenziale pubblico, in un momento di tristezza e dolore, facile preda da convogliare nel proprio gregge. Un gregge che con il prossimo referendum tra il SI e il NO per la Costituzione avrebbe avuto ancora il suo peso.
Già perché, in senso figurato, Pannella era il pastore di un gregge e morto lui le pecore sono da dividersi. Alla divisione addirittura ha partecipato nello stile Cattolico anche il Papà il quale ha estrapolato da un contesto di vita laico la debolezza di un uomo ammalato, la fragilità di un momento, una squallida manovra e ancor più irrispettosa sfruttata per rafforzare e consolidare il proprio potere.
Ognuno ha estrapolato dalla via di Pannella un momento che opportunisticamente poteva adattarsi alla propria strategia, come avvoltoi si sono avventati e hanno smembrato i pensieri le idee le convinzioni per farle proprie e cercare di recuperare qualche consenso.

Il divorzio, la cannabis e altre lotte sono un evento sociale della gente, sono una evoluzione culturale globale di alcune minoranze, ben consci della loro situazione hanno esposto e lottato per se stessi e per le idee in cui hanno creduto, questo come è avvenuto avverrà sempre o almeno sin che al potere non riuscirà a condizionare tutti nelle sue visioni ed imporle. Che queste posizioni Panella le abbia cavalcate nel rispetto delle proprie convinzioni questo è vero, il resto è seguito.
Pannella è stato comunque un uomo coraggioso e interessante nella sua apertura alla contemporaneità delle problematiche sociali progressiste, in contrasto con un mondo cattolico estremizzato dal fanatismo religioso e conservatore.

Un gioco che ben sapeva di cui ne è stato vittima e artefice.
Il mondo dei mass media è un mondo di avvoltoi sarebbe ora di cambiare ma ormai è divenuta una Lobby, anzi è la Lobby più influente che esista.