Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

venerdì 23 agosto 2019

"venerdì" ormai di fine agosto,

Sport di queste vacanze

"venerdì" ormai di fine agosto, 



tutti attenti al briefing di volo dettato da un marketing d'architettura sociale che indica le sue regole in cadenze industriali , obsolete mentre restiamo in attesa di superare ed entrare nell'era della ingegneria sociale quantistica. 


Ora ci si appresta al rientro nei rispettivi ruoli di combattimento per la sopravvivenza... Con l'angoscia delle bastonate burocratiche che caratterizzano la fine di giorni obbligatoriamente spensierati di vacanza. 

In  questi giorni anche una parte, una colonna del il Caffè, si è trasferita in luoghi lontani dalla Milano "da bere"Tra il "Punt e Mes e il Camparino"  vicino a "Bocca" la più antica libreria italiana, In galleria  Vittorio Emanuele. Bocche amate, baciate, desiderate, sempre aperte all''ansimare,  ma tenute ben chiuse sul sapere.


Libreria Bocca - Milano
Quasi ripercorrendo strade di sfollamento, causa bombardamenti;  oggi non sono bombe ma quella marea di raccomandate, atti e multe che angosciano i nostri giorni,  ma che offrono opportunità di lavoro a passacarte e attenti burocrati che interpretano leggi al nemico... 
Già come un emerito e illuminato Presiedente disse "La Legge la si interpreta per gli amici e si applica per il nemico". 
Che il dubbio ci sia venuto di essere noi i nemici  lo si evince dalla marea di multe e atti che ci vengono recapitati angosciandoci, in attesa della della prossima bastonata. 
IL tutto condito nel  menù  dalla non considerazione, nel che una struttura sociale debba almeno far vivere decedente chi partecipa e, non solo una parte a discapito di un altra. Questa "carota e bastone va superata!  

Un esempio, anche se vecchio, ma pur sempre valido è interpretazione sulla legge riguardante i rifiuti.

"Chi inquina paga" giusto! 
Ma chi inquina? 
Il produttore o il consumatore?

Abbiamo già molte volte ribadito che il consumatore è obbligato a comperare ciò che trova ed inoltre non ha una scolarizzazione sufficientemente informata. 
Il produttore, invece ha la scelta delle confezioni del pakagiin ( confezione di un prodotto e, più propriamente, l'insieme delle attività messe in atto per la sua realizzazione.) insomma è avvolgere il prodotto in modo ecologico oppure in modo inquinante e quali rifiuti si producono.
Certo alcuni prodotti non possono essere conservati in involucri non inquinati per via della lor conservazione nel tempo(...) , bene, allora la tassa sui rifiuti dovrebbe venir pagata all'origine dal produttore e chi comprerà avrà alla fonte il controllo dell'inquinamento tracciamento della filiera completo non parziale. 
Non è una cosa difficile da fare! . 


La cambusa
Non  abbiamo dubbi che questa ormai vecchia interpretazione sul responsabilizzare la produzione e non solo il consumatore, avrebbe risolto questo problema da tempo, anche perché il produttore s'ingenererebbe nel trovare materiali non inquinati ma altrettanto validi per conservare e vendere la propria merce.
Che bello, è una cosa così elementare che quando se ne discute con la gente questi ti guardano come se uno fosse un marziano, e poi la televisione non ce lo ha mai detto!

IL dubbio è chi è rincoglionito , la società  o chi pensa a questa soluzione di marketing, e che da tempo e gli viene sempre chiusa la bocca.

Elementare, estremamente elementare, ma nascosta dal silenzio, e non diamo colpa alla mafia riguardo lo smaltimento dei rifiuti. la mafia da sempre si è adattata alla politica e si adatterebbe anche a muove forme. 

 Poi parliamo di Mafia ma questa cosa è?  E' asservirsi, collaborare con l'inquinamento con la tratta dei rifiuti..

Avete mai visto nelle passerelle dei grandi Cheff, nuovi dei dello schermo, opinions leader di massa, qualcuno assumersi la responsabilità di scoperchiare questo pentolone d'interessi dei rifiuti? 
IL cuoco, lo Cheff ha nei suoi compiti l'acquisto di ciò che cucina, la qualità, il costo, la responsabilità.Tra questi risalta è presente anche la confezione, poiché acquista anche quella! 

Non siamo su una nave dove la cambusa viene organizzata non dal cuoco, il problema è così ampio che riguarda la volontà e anche l'indirizzo degli approvvigionamenti il che diventa anche strategico. 

Ma come in un silenzioso accordo del, chi se ne frega, guidato dal breviario dei ristoranti stellati Michelin, in un girone orbitale nero cerchio su cui rotolano ,  anche pur ottimi pneumatici  riecheggia il silenzio sulla questione rifiuti, da lungo tempo proposta e inascoltata.
Cipriani NY
Solo un pazzo, èi promuovere l'uso di materie ecocompatibili, come lil sogno della lavorazione delle alghe della laguna di Venezia o rimanenti di scarto del Mais o altro. Persona indesiderabile da allontanare con tecniche magistrali ben confezionate e adatte all'emarginazione di certe idee socialmente pericolose,  con l'uso di elementi burocratici che richiamano quello che dicevamo prima "La legge la si interpreta per gli amici e la si supplica ai nemici" magari indicando motivazioni di carattere economico o interesse superiore o addirittura strategico!. Tanto è grande la faccenda!:

La follia è umana ma da quale parte stia è veramente incerto.

Ma...ritorniamo al mitico cuoco, morte che si tinge di giallo,  la morte dello Chef italiano del ristorante Cipriani di NY. 
Spiace sempre per la morte di una persona ,  le nostre più sentite condoglianze,  ma almeno Lui che si rifaceva al Cipriani di Venezia avrebbe dovuto in vita avere la sensibilità influire nel  guardare al paKagin di prodotto e magari pesare che l'uso di confezioni ecologiche, magari le stesse suggerite dalle alghe di Venezia da dove ha origine Cipriani, non assurgesse al ruolo di grande Chef, dimenticando una parte, la più rilevate parte dell'eccellenza  prodotto che cucinava, quello parte così fragile e sensibile riguardante i rifiuti, (o forse ci ha pensato?).
Ma... a ben guardare forse anche il buon Chef Zamperoni è una delle tante vittime della avidità,   poiché ne il menu,, ovviamente inaccessibile ai molti,  ne il conto, se pur "salato"  del Cipriani, hanno lontanamente un aspetto di quel gusto ecologico così tanto venduto in  questi momenti di sensibilità sociale ambientale. .
il conto.















p.s.
Tanto per...la questione strategia è una balla, ben lo sanno quei  soldati che hanno mangiato i bisonti surgelati che arrivavano dalla America e,  non  facciamo entrare nella questione anche i bisonti per favore!













Le opinioni e le opinioni espresse nella colonna non riflettono necessariamente quelle de "il caffe"  ne della sua proprietà e amministrazione.
-mm-