Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

lunedì 28 marzo 2011

Il lusso dei poveri

A Monaco di Baviera una villa liberty diventa alloggio popolare.

di Barbara Ciolli


Nelle giornate di sole, possono immergersi nell'esclusivo Herzogpark o dare un'occhiata alla villa che fu abitata dal grande Thomas Mann, magari in cerca d'ispirazione. Quando piove, dalle ariose vetrate dei loro saloni possono riempirsi lo sguardo dei lunghi viali alberati che collegano tra loro le ville di inizio '900 di Bogenhausen, il quartiere alto borghese di Monaco di Baviera. Certo, di sera il clima è smorto. Ma c'è pace. E lo smog è un ricordo lontano.
GAP SOCIALI. I vicini di casa altolocati ancora non sanno ancora che in quella palazzina d'epoca da poco ristrutturata abitano 14 famiglie indigenti, mantenute dai servizi sociali. Se qualcuno lo fa loro notare, quelli sgranano gli occhi: «Senzatetto qua? Mai visti. Ed è bene che rimangano lontano».
POPOLARI NEL QUARTIERE D'ÉLITE. Molti degli ospiti sono stranieri ed escono di rado dagli appartamenti. Un po' perché in genere non hanno l'auto, un po' perché, anche solo fare la spesa dal fornaio, è un salasso. A chiedere al banco, poi, molti si sentono inadeguati. Tornare indietro, in compenso, nella disadorna pensione della periferia industriale in cui prima erano stati sistemati, neanche morti.

Il Pio Albergo Trivulzio di Germania

Di loro si occupa lo Stato tedesco. Mensilmente ricevono un assegno di mantenimento per le spese, che varia da caso a caso. E, quel che li rende privilegiati rispetto agli altri assegnisti del programma di welfare Hartz IV, sono aggiudicatari di alloggi fino a 300 metri quadri in una residenza storica, ereditata dal Comune di Monaco da proprietari facoltosi e poi destinata ai poveri.
Ciò che avrebbe dovuto fare, per volontà degli stessi donatori, il Pio Albergo Trivulzio a Milano, gli amministratori bavaresi se lo possono permettere, quand'anche solo in un caso eccezionale. Altrimenti costerebbe troppo.
GENTRIFICATION AL CONTRARIO. Il complesso abitativo di Bogenhausen è il fiore all'occhiello del progetto KomPro (Kommunales Wohnungsbauprogramm) di edilizia popolare, lanciato nel 2001 e rinnovato ogni cinque anni, nell'ottica di rimescolare le carte nei quartieri della metropoli, favorendo l'integrazione tra fasce sociali lontane tra loro.
Una sorta di gentrification al contrario: al posto dei radical chic già infiltrati nelle borgate proletarie, ora tocca ai bisognosi scoprire le parti più nobili della città. Perché la vita è un'incognita e abbattere gli steccati conviene fin da subìto, dato che tutti, un giorno o l'altro, potremmo cadere. Oppure spiccare il grande salto.

Un gioiello popolare da 8 milioni di euro

Per seguire questa élite di beneficiari del sostegno statale, il Comune spende anche in aiuti socio-pedagogici, soprattutto rivolti ad adolescenti e bambini: un assistente fa regolarmente visita ai residenti della palazzina, che vivono in una sorta di cohousing solidale.
Restaurare e arredare il palazzo, che sul mercato immobiliare vale 8 milioni di euro, agli amministratori è costato circa 1 milione e 700 mila euro. Mantenerlo sarà un peso che i bisognosi non potranno mai prendersi in carico. E pure mettersi sul groppone un'altra struttura-gioiello, alla lunga, prosciugherebbe le casse pubbliche di Monaco.
REDDITI MINIMI PER ALLOGGI DI LUSSO. Per quanto siano dunque destinati a rimanere mosche bianche, agli indigenti dell'alloggio di lusso è bastato compilare i moduli per le graduatorie delle case popolari, dichiarando i loro redditi esigui o nulli. I destinatari del nucleo abitativo sono stati poi scelti in base ai criteri socio-culturali, che meglio rispondevano agli obiettivi del progetto sperimentale.
Assente - in Germania è lapalissiano - il bizzarro requisito aggiuntivo del Pio Albergo Trivulzio: essere “bisognosi” sì, ma con un reddito maggiore degli altri candidati. Garanzia per aggiudicarsi, solo in Italia, gli appartamenti più centrali e appetibili, donati ai poveri.
                                       
                           
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