Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

venerdì 18 marzo 2011

Aler, cinquemila case sfitte deserte le aste per la vendita

 CASO

Resi pubblici gli elenchi degli inquilini: il caso degli alloggi lasciati liberi perché malmessi

Una galassia di società satellite che costano più di quanto guadagnano: un milione di rosso

di FRANCO VANNI
Migliaia di alloggi sfitti, aste di vendita andate deserte e una galassia di società satellite che costano più di quanto guadagnano, con un rosso di bilancio di un milione di euro l’anno da ripianare ogni anno. È lo scenario tutt’altro che edificante che emerge dalla relazione di Loris Zaffra, presidente di Aler, in commissione Casa di Palazzo Marino. Fra le centinaia di pagine di numeri, indirizzi e nomi portate da Zaffra a prova della sua «gestione attenta» (la lista degli inquilini, come promesso, è stata consegnata ai consiglieri) emerge anche un dato quasi comico: fra gli enti che hanno stretto accordi con Aler per dare una casa al proprio personale c’è anche il Pio Albergo Trivulzio.

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Pur avendo a disposizione 1.400 appartamenti da affittare (spesso dati ad amici, a prezzi di favore), la Baggina ha preso in prestito 13 abitazioni per i propri infermieri. Ma lo spreco di tredici bilocali, nel panorama di generale di disservizio dell’azienda, non è certo il problema più preoccupante. Le case vuote che Aler dovrebbe dare in affitto o vendere sono 4.925, di cui 3.025 attualmente in ristrutturazione. E scorrendo l’elenco delle 303 aste di vendita bandite nel 2010 ci si imbatte in una sfilza di gare andate deserte. Quelle aggiudicate, quasi sempre con rialzo nullo o minimo rispetto alla base d’asta, sono appena 68, per un incasso di 10,9 milioni di euro. «Il numero enorme di case lasciate sfitte è scandaloso — dice Carmela Rozza, consigliera del Pd — la giunta Moratti e Aler dimostrano disinteresse per il problema abitativo della povera gente». E va peggio con le società controllate, tanto che Zaffra parla di «ipotesi di rivederne la struttura e le funzioni, in accordo con la Regione, immaginando di eliminare quelle che non servono più, che risalgono a periodi lontani».

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Scorrendo l’elenco delle controllate di Aler, salta all’occhio il ripetersi degli stessi nomi su tutte le poltrone disponibili. Domenico Ippolito, direttore generale di Aler, è anche consigliere di amministrazione di Asset srl (un’immobiliare), amministratore delegato di Csi srl (società energetica) e consigliere di amministrazione di Pieve Energia. Il consigliere di amministrazione Pietro Cerullo — entrato nel caso Affittopoli perché affittuario di una casa del Golgi Redaelli (di un’altra è affittuaria sua figlia) — risulta essere anche presidente di Csi. E proprio su questo si è concentrata la polemica dei consiglieri comunali. Per Basilio Rizzo, della lista Fo, «la vera lacuna di questa audizione è stata la poca chiarezza di Aler sulle controllate, che più che inutili sembrano essere dannose per l’azienda».
Un altro punto su cui i consiglieri comunali vorrebbero vedere chiaro, ma a cui Zaffra ha solo accennato, è il rapporto di Aler con Infrastrutture Lombarde spa. Di certo, alla holding costituita nel 2003 dalla Regione sono state affidate in convenzione nel 2009 dodici villette in piazza Ferravilla, di cui una sola risulta a oggi assegnata, che per questo non figurano più fra le 2.514 case di proprietà di Aler assegnate al di fuori del piano di edilizia residenziale pubblica: 304 sono concesse alle forze dell’ordine, 93 all’università Statale per gli studenti fuori sede, 482 ai “soggetti economicamente deboli” che non rientrano però nelle liste di attesa comunali per l’edilizia pubblica. Il consigliere verde Enrico Fedrighini ha intanto ottenuto quello che chiedeva: un file di 798 pagine con tutti i nomi degli inquilini delle case popolari di Aler. Ma non gli basta: «Mancano le case di proprietà del Comune, di cui Aler è gestore», si lamenta.. .