Domandarci quanto tempo ci vorrà.
Domandarci quanto tempo ci vorrà, cogliamo sulla stampa locale e non solo il pianto di una autarchia culturale profondamente in crisi, come espressione vernacolare napoletana, dimenticando nella loro silenziosa autarchia quelle analisi necessarie ad assicurare un'istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti. Promuovere la costruzione di un ambiente senza barriere per tutti.Templi d'odio e opportunismo che preferiscono il curare nel dopo al prevenire, un fatalismo conservatore che dimentica o ben è sapiente che nella globalizzazione attraverso i media, sfruttando la tecnologia e l'innovazione per un migliore accesso alle informazioni e alla conoscenza per tutti, il mondo sta giungendo e giungerà anche nel più piccolo anfratto di cultura su questa terra costruendo un ecociviltà.
La transizione ci porta
ad affrontare la natura e, la pandemia nel corso del Covid 19 e, i virus che purtroppo
verranno è una sua espressione. Eppure, nel regno della natura e della scienza,
non sono ancora diffusi quegli eminenti contributi al miglioramento
dell'armonia tra uomo e natura su base scientifica. Abbiamo ascoltato, visto, Illazioni
di posizionamento strutturale sociale strategico esposti come un ambizioso vernacolare,
dove la responsabilità di ciò che viene esposto presume la non ambizione del
sapere tronfio del suo essere ambizioso, mentre è incapace anche del
trasmettere in modo semplice e comprensivo semplicemente come agisce un
ribosoma.
Nel freddo che ci attanaglia, fuori per quel che possiamo da schemi imposti, riflettiamo
su reliquie culturali dell’oriente e dell’occidente e preoccupati riposiamo nella poesia, nel domandarci
se anch’essa debba avere confine, un confine temporale, storico, conoscitivo in
quel succedersi delle cose che la natura agisce e insegna.
Nella nostra elbrionale discutibile visione avviciniamo due
poeti, due reliquie culturali, alquanto simili nelle loro ambizioni. Du Fu, un poeta cinese della dinastia Tang che
era anche un politico con un'ambizione, desideroso di servire il suo paese come
un funzionario responsabile e di successo. E Gaetano Rapagnetta meglio noto
come Gabriele Dannunzio, anche lui un politico con ambizioni e desideri analoghi.
I periodi storici geografici sono molto distanti, ampiamente
distanti in relazione al tempo spazio tra i due poeti, ma s’intravede una
costante… l’ambizione nella proiezione.
Nella comune vocazione del confinato soggetivo estrapolare, attraversiamo l’ampio e l’ambizioso fiume dell’ambizione ( Il vento soffia, il cielo è alto e la scimmia piange, e l'uccello bianco vola di nuovo sulla sabbia chiara. Non c'è caduta sconfinata e l'infinito fiume Yangtze sta rotolando). Tra le sponde di fiumi il vento ancora mormora spiriti narrativi così ancora attuali: “Solo l'ambizione non invecchia, e ciò di cui la vecchiaia inattiva è più contenta non è il denaro, come si suol dire , ma l' onore ." - Tucidide , Guerra del Peloponneso, 2, 44.
Al resto tutta la naturale fragilità in tempi mutati in
immagini fantasmi del nostro tempo.
La pesia di Du Fu:
Il vento così veloce, il cielo così ampio, le scimmie
gemono e piangono; L'
acqua così chiara e la spiaggia così bianca, gli uccelli
volano e volano
La foresta sconfinata perde le sue foglie doccia dopo doccia;
Il fiume infinito fa ondeggiare le sue onde ora dopo ora.
A mille miglia da casa, sono addolorato per la difficile
situazione dell'autunno;
Malato di tanto in tanto per anni, da solo sono su questa
altezza.
Vivendo in tempi così duri, ai capelli brinati io pino;
Abbattuto dalla povertà, devo rinunciare al vino.
La poesia di Gabriele D'Annunzio
Furit aestus.
Un falco stride nel color di perla:
tutto il cielo si squarcia come un velo.
O brivido su i mari taciturni,
o soffio, indizio del súbito nembo!
O sangue mio come i mari d'estate!
La forza annoda tutte le radici:
sotto la terra sta, nascosta e immensa.
La pietra brilla più d'ogni altra inerzia.
La luce copre abissi di silenzio,
simile ad occhio immobile che celi
moltitudini folli di desiri.
L'Ignoto viene a me, l'Ignoto attendo!
Quel che mi fu da presso, ecco, è lontano.
Quel che vivo mi parve, ecco, ora è spento.
T'amo, o tagliente pietra che su l'erta
brilli pronta a ferire il nudo piede.
Mia dira sete, tu mi sei più cara
che tutte le dolci acque dei ruscelli.
Abita nella mia selvaggia pace
la febbre come dentro le paludi.
Pieno di grida è il riposato petto.
L'ora è giunta, o mia Mèsse, l'ora è giunta!
Terribile nel cuore del meriggio
pesa, o Mèsse, la tua maturità.
MM
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Le emissioni digitali di questa storia sono stimate almassimo tra 1,2 e 3,6 g di CO2 per visualizzazione di pagina. ( L' effetto serra causato dall'anidride carbonica per provocare il riscaldamento globale è una potente intuizione. Sulla base di esperimenti relativi all'aumento della temperatura, al contenuto di anidride carbonica e all'assorbimento di calore, più di 30 gruppi di ricerca degli otto principali paesi industriali hanno confermato questa tesi").