"Le nostre auto finiranno sulla strada, i lavori ai 150 box da ristrutturare andrebbero
fatti gradualmente. chiudendo una parte alla volta e trovando aree di sosta alternativa"
di FRANCO VANNILa corte popolare, di proprietà del Comune e gestita da Aler, è compresa fra corso di Porta Ticinese, via Scaldasole e vicolo Calusca. Il timore degli inquilini è di dover passare i nove mesi dei lavori a lottare per un parcheggio con i residenti delle case private, con gli impiegati degli uffici e la sera con il pubblico della movida. Per ora hanno ottenuto ciò che vogliono: dopo i picchetti, Aler convocherà Comune e residenti per cercare una soluzione. Di certo saranno rivisti i certificati di assegnazione dei posti auto, visto che dei 150 inquilini solo 30 hanno un contratto (in corso o scaduto) da 96 euro al mese. Gli altri non versano un euro in nome di “permessi provvisori” del Comune.
"È giusto adeguare la struttura alle norme antincendio - dice Giuseppe Puglisi, portavoce degli inquilini - ma chiediamo che i lavori siano fatti gradualmente, chiudendo una parte del parcheggio alla volta". La preoccupazione che le 150 auto siano posteggiate in strada è condivisa dagli stessi vigili, che temono il caos nella zona. Nella protesta, gli inquilini sono assistiti dal Sunia. "È positivo che Aler voglia trattare - dice Francesco Di Gregorio, funzionario del sindacato - bisogna trovare alternative nel periodo dei lavori, magari nelle aree di sosta della Darsena o in via Scaldasole 3/A. Devono essere confermati i contratti già accesi, rinnovati quelli scaduti e fatti da zero a chi ha il permesso temporaneo".
fonte: La Repubblica Milano
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